Argomento di strettissima attualità quello dell’aumento dei costi, in particolare per i carburanti e l’energia.
Ma qual è l’impatto sul settore logistico, quale l’incidenza reale nel quotidiano di un’azienda che si occupa di trasporto merci e logistica? Lo abbiamo chiesto ad Elena Gallo, Presidente del Cda Smyb.
“Le difficoltà, inutile negarlo ci sono e riferendomi ovviamente alla mia realtà: parliamo di difficoltà che vanno ad incidere non tanto sulla sostenibilità aziendale, quanto sulle strategie a medio e lungo termine”.
Cosa intende nello specifico?
“Il quadro generale a livello macroeconomico ed il gravoso aumento dei costi che ne è derivato fanno sì che un budget in passato destinato agli investimenti, vada ora destinato a copertura dell’aumento dei costi d’esercizio. La Smyb non è un’azienda <energivora>, nel senso che al nostro interno non abbiamo una linea di produzione industriale, ma una linea organizzativa di servizi di trasporto e logistica impattata in maniera considerevole dall’incremento di costi per energia e carburante. Spendiamo il triplo, in questo senso, rispetto al recente passato”.
Quanto è difficile andare avanti in questo panorama?
“Le difficoltà sono cresciute, ma di certo non demordiamo, stiamo registrando addirittura un trend di crescita di fatturato per l’anno in corso, ma purtroppo, la produttività lorda che ne deriva, piuttosto che sostenere una strategia d’investimento del breve-medio termine, serve per coprire le spese generali incrementatesi su tutti i fronti ed in particolar modo su quello delle utenze e del carburante.
Dopo queste premesse, dove punta ad oggi la bussola della Smyb?
“La direzione resta la solita: siamo proiettati verso il futuro, in un mercato che cambia più velocemente di quanto non sia avvenuto in epoca pre-covid. Puntiamo alla logistica integrata ed alla logistica e-commerce per la gestione di tutto il processo di fulfillment e customer service di cui necessitano gli operatori dell‘e-commerce. Per far ciò abbiamo creato un magazzino di e-fulfillment digitalizzando tutti i processi relativi alla movimentazione delle merci, e stiamo affrontando importanti investimenti per la formazione del nostro personale interno. Senza formazione non avrebbe senso questo sforzo. Ci crediamo e continueremo spediti su questa strada”.
In definitiva si dice ottimista o pessimista?
“Attendista. Nel senso che lo scenario economico e finanziario desta preoccupazione. Ma il nostro sta diventando un settore ad altissima specializzazione e questo potrebbe essere un potenziale vantaggio a massimizzare approcciando programmi d’investimento che puntino ad una digitalizzazione sempre più spinta di tutti i processi operativi.