Come l’emergenza può reinventare il settore
La salute, prima di tutto. Il coronavirus spaventa soprattutto per le conseguenze sulla salute dei più deboli. Questa contagiosissima influenza, però, sta avendo conseguenze gravissime anche sul sistema economico mondiale. Impattando in modo pesante sulle catene di fornitura e di supply chain, l’emergenza ci costringe a cambiare sistema. Per alcuni la situazione di crisi può essere anche colta come opportunità per passare a modelli di supply chain più agili e moderni. Vediamo come.
Coronavirus e logistica, come continuare
Le catene di fornitura, le supply chain, sono sempre più complesse e interconnesse a livello globale. La globalizzazione, appunto, ci rende più fragili in quanto più soggetti ad eventi e fattori di rischio sia globali che locali. Altri esempi recenti, sono la Brexit, la guerra commerciale di dazi Usa-Cina, disastri naturali come alluvioni, uragani, terremoti etc. Quale è la strada giusta da percorrere, allora, per uscire da tutto questo? Come superare il problema coronavirus e logistica? Per garantire la “business continuity” sarà necessario:
- avere una supply chain agile, con capacità di reagire rapidamente agli eventi esterni,
- avere una Control Tower che sappia raccogliere dati dal campo in tempo reale e prendere decisioni sia sul breve che sul medio periodo,
- sviluppare una cultura e una capacità di supply chain risk management,
- attivare un processo di monitoraggio continuativo dei possibili eventi di rischio.
Una torre di controllo globale per la logistica
Coronavirus e logistica, come potrebbe aiutare una torre di controllo globale? Intanto sarà possibile attivare fornitori alternativi, modificare velocemente un piano di produzione, spostando attività produttive da un impianto all’altro. Si potranno più agilmente identificare, classificare e gestire i principali rischi. Gli eventi di rischio saranno valutati in base all’ampiezza del loro impatto sul business e alla possibilità di anticipare e prevedere l’evento stesso. Non solo, il monitoraggio continuo consentirebbe di minimizzarne l’impatto. Una Supply Chain Control Tower deve essere progettata per risultare distribuita su più posizioni, con gruppi di esperti che hanno accesso agli stessi dati e possono lavorare facilmente anche da remoto. La creazione di Supply Chain Control Tower Globali richiede la messa in atto di nuove capacità e nuovi processi a livello non solo di singola azienda ma di rete di aziende e di ecosistema: ha impatti organizzativi e richiede competenze distintive e nuove professionalità. Infine, necessita la disponibilità di una piattaforma applicativa che, facendo leva sulle nuove tecnologie quali: IOT, cloud, big data, machine learning, sia in grado di acquisire i dati dal campo, analizzarli, mostrarli, supportare le decisioni.
La posizione di Smyb
I trasportatori non possono fermarsi, fondamentale è il loro operato per far si che vi siano sempre i beni necessari a condurre la nostra vita quotidiana. Ecco perché Smyb e il suo partner DHL non si fermano. Nel rispetto delle normative vigenti La SMYB come precauzione ulteriore, dettate dalle mutanti esigenze di salvaguardia della salute pubblica, ha dato indicazione agli operatori di magazzino di inibire ai trazionisti l’entrata anche temporanea negli stessi. Ancora più attenzione, ancora più cautela e tutela della salute collettiva ma anche dei propri operatori.
Coronavirus e logistica, le opportunità
La crisi innescata dal coronavirus sulla logistica può diventare un’occasione. Le aziende nei periodi di crisi devono reinventarsi per ripensare il proprio modello di supply chain. Questo vorrà dire sviluppare una maggiore sensibilità al risk management, costituendo vere e proprie control tower per il monitoraggio e la comprensione dei fenomeni, e sviluppando lo smart working una realtà oggi possibile ed auspicabile.