Il “domino” della logistica: è la pianificazione il segreto per il successo.


L’intervista ad Enzo Ettorre, Responsabile Ufficio Partenze.

Dalla calma apparente all’attività frenetica. Dalla staticità alla massima efficienza. Ogni tassello deve essere al suo posto, tutto deve essere pianificato. Ci piace immaginare la logistica come una sorta di domino, dove nulla può essere lasciato al caso e tutto deve essere perfetto.

Ne sa qualcosa il Dott. Enzo Ettorre, Responsabile Ufficio Partenze: “Proprio così. Il lavoro della mattina è propedeutico a quello che accade nel primo pomeriggio. Tra le 15:00 e le 17:00 tutta la merce deve essere divisa a seconda della tipologia di trasporto: corriere espresso, collettame, pallet e così via. Tutto posizionato davanti agli accessi di carico. La mia parte è questa, far sì che tutto sia definito al meglio per il perfetto funzionamento dell’hub logistico”.

Un’azione che, ad una prima analisi, potrebbe paradossalmente essere definita non troppo complessa. Invece il “tassello” delle partenze è preceduto e seguito da tanti altri tasselli, che vanno a comporre l’intero percorso della supply chain.

“Proprio così – continua il Dott. Ettorre – è per questo che, mai come nella logistica, si parla di lavoro di squadra. Inoltre, forse pochi sanno che in questo tipo di processo entra in gioco anche il cliente. Il rapporto, infatti, è digitalizzato ed è proprio il cliente, attraverso la sua area dedicata nel portale, a dare tutte le informazioni in origine, rispetto alla sua spedizione, utili per lo svolgimento di un lavoro perfetto”.

“Velocità” è un altro concetto chiave all’interno di un sistema logistico integrato. “In realtà è un termine utilizzato, se vogliamo, in maniera impropria. Organizzazione più pianificazione uguale efficienza. Questo è il segreto. Correre per correre non ha molto senso, paradossalmente è solo molto dispersivo. Evitare errori, concentrazione e precisione: sono queste le chiavi vincenti. La confusione è il nostro nemico giurato”.

Qual è il momento più bello del suo lavoro? “La chiamo la «tempesta perfetta», a cui segue sempre la calma. È quando vedo tutti i mezzi davanti il nostro hub lasciare ordinatamente il piazzale verso le varie destinazioni. Significa che una macchina molto complessa ha iniziato a funzionare con semplicità. Prima i corrieri, che hanno la priorità per una questione legata alle tempistiche, poi tutto il resto. Questa «tempesta» arriva nel pomeriggio, preceduta da concitazione, da una scrivania piena di documenti. Alla fine, quando tutto è stato portato a termine, ci rendiamo conto di aver avviato centinaia di spedizioni”.

Lavorare per tanti anni in un’azienda significa “respirare” un’atmosfera, vivere una filosofia. Dopo più di 15 anni in Smyb, cosa ha appreso da questa azienda? “Il valore e il significato dell’interdipendenza e della fiducia. Ci si sostiene spalla a spalla. Qualcuno ha fatto al meglio il suo lavoro e lo passa nelle tue mani. Devi fare a tua volta lo stesso, prima di passarlo al prossimo collega e così via. Una bella lezione, che vale in qualsiasi ambito”.

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